La forza e il controllo

The man of tai-chi

"Io ho il controllo."

"No, tu hai la forza, non vuol dire che hai il controllo."

"Ma la forza è anche controllo."

"No, questa è solo illusione."

Se ci sentiamo inadeguati, insicuri, svalorizzati, feriti, preoccupati o impauriti la reazione più comune è quella di voler controllare il mondo esterno a noi. Cerchiamo di cambiare il partner perché non corrisponde al modello ideale (illusorio) che abbiamo dentro di noi.

Questo mondo ideale è solo l’illusione di poter vivere in una sorta di zona comfort che ci tenga lontano dal guardare in faccia ciò che non ci piace di noi.

La realtà è proprio l’opposto. Ciò che non ci piace del mondo, ciò che non è perfetto come vorremmo è proprio quello che non ci piace di noi.

La reazione, abbastanza stupida, è quella di voler controllare il mondo esterno mentre ciò che dobbiamo imparare è il controllo verso noi se stessi perché è lì il vero avversario, quello che non riusciamo ad accettare di noi: le nostre imperfezioni, le nostre insicurezze, le nostre paure, il nostro giudizio.

Ecco perché la forza non basta se non la usiamo per imparare il vero ‘controllo’.

Perchè la vera forza è quella che siamo capaci di esercitare verso noi stessi: se siamo consci e amorevoli verso le nostre fragilità e debolezze possiamo cominciare a dar loro il giusto peso per permetterci di considerarle non un difetto ma un trampolino di lancio per il nostro miglioramento e la ricerca del nostro valore, che tutti possediamo. Quindi il vero controllo è quello che siamo capaci di esercitare verso noi stessi, verso le forze che ci muovono dentro. Per fare questo è necessario:

  1. Rinforzare la concentrazione mentale; attraverso questa impariamo a stare lucidi anche quando scattano le nostre reazioni interne tossiche come rabbia, giudizio, colpa.
  2. Essere spietati nei confronti di noi stessi: se non siamo capaci di guardarci dentro come pensiamo di poter cambiare per migliorare?
  3. Imparare l’autodisciplina e la calma interiore; non c’è nulla di sbagliato, non ne abbiamo colpa ma dobbiamo fare qualcosa (agire) rimanendo centrati e vigili.
  4. Avere fiducia incondizionata verso la nostra natura superiore per poter esercitare il controllo verso la nostra natura inferiore. Questo non significa che dobbiamo tenere sotto controllo i nostri istinti e le nostre passioni. Sono essenze della vita. La sfida è non diventarne schiavi. O impari a riconoscere le tue reazioni automatiche o ne diverrai schiavo. Se non sei capace di elevare le tue vibrazioni diventerai schiavo di chiunque ti invade per abbassartele.
  5. Proteggi il tuo territorio materiale e la tua aura spirituale perché le due cose sono collegate. Non puoi riconoscere la presenza dello spirito divino in te se non hai imparato a costruire la tua individualità materiale con la consapevolezza che sei distinto e diverso dagli altri ma non sei separato. Il sentirti separati è la conseguenza di ferite non risolte come l’abbandono, il tradimento, l’ingiustizia e l’umiliazione. Se sei consapevole che le ferite sono dentro di te le puoi guarire altrimenti entrerai sempre in reazioni automatiche del tipo:
    • Non mi lasciano esprimere
    • Sono bloccato perché nessuno mi aiuta
    • È meglio che mi trattenga
    • La colpa è del governo
    • Mi sto sacrificando per te
  6. Le paure e le preoccupazioni sono sane e utili se sai discernere quelle reali da quelle virtuali. In questo caso ti aiutano a essere prudente nell’azione ma non te la bloccano. Nell’altro caso ne diventi schiavo e ti bloccano nell’azione

  7. Il vero controllo non è auto reprimersi ma l’equilibrato governo di se stessi


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