La connessione spirituale

 La connessione spirituale

Il verdetto, arringa finale

Per connessione spirituale intendo quella percezione di un qualcosa che non si vede ma si sente presente e reale, qualcosa che anima i nostri pensieri in un certo modo.

Credo che moltissime persone siano dotate di questa capacità ma, molto spesso, inconsapevole e quindi scollegata dalla nostra coscienza.

Io ritengo che, tuttavia, sia una capacità che si possa sviluppare almeno per quelle persone che hanno cominciato a liberarsi dagli strati di schemi e convinzioni profondamente radicate nella mente e che costituiscono una vera barriera per l’attivazione di questa connessione.

Ma come avviene questa attivazione?

È un processo a volte molto lento e che ci riempie di molti dubbi. Davanti a eventi della vita che cominciano a far traballare tutte le nostre certezze e che hanno il potenziale di far crollare pesantemente le nostre false(?) sicurezze, credo ci siano tre modalità di reagire:

  1. C’è chi comincia ad ascoltare se stesso per verificare dentro di sé questa sensazione, inizialmente molto sottile, e cercare di comprenderne il senso. Questa è la strada maestra per lo sviluppo della connessione, prima, e dei talenti spirituali, dopo.
  2. Molti reagiscono con grande scetticismo. Mettono subito a tacere la vocina e rimuovono con fastidio questa brutta sensazione: ‘sono solo allucinazioni mentali; la realtà è solo quello che vediamo. Non ne esistono altre.’ E tornano nel sonno.
  3. Per ultimi ci sono poi i teorici della materialità. Questi sono capaci di scrivere trattati e fare conferenze per dimostrare che non è scientifico dar retta a simili false elucubrazioni mentali – perché tali sono per loro – e che tutto va verificato scienza alla mano.

Insomma alcuni sono coscienti e consapevoli che esiste un mondo al di sopra di noi; ne prendono atto e cominciano a dialogare con questo mondo. Sviluppano così i loro talenti spirituali e possono diventare – anche se potenzialmente lo sono già – sensitivi, chiaroveggenti, chiaroudienti etc.

Molti - l’ho riscontrato nella mia esperienza - hanno già queste doti. A volte ne sono poco consapevoli ma basta poco per farle venire in superficie e svilupparle. Per altri è più difficile.

Recentemente ho ascoltato nel film ‘Il verdetto’ l’arringa finale di Paul Newman in cui mi ha colpito profondamente questa frase: ‘agisci come se avessi fede e la fede ti sarà data’. Mi ha colpito soprattutto perché fa capire il potere dell’intento unito alla consapevolezza di sé (ciò che siamo veramente nel profondo). E ciò significa che, attraverso l’azione cosciente, noi possiamo sviluppare grandi capacità di trasformare molti aspetti di noi che ci fanno vivere male, sopratutto le nostre abitudini congeste e negative, spesso inconsapevoli.

    Estendiamo questa frase e ripetiamo tutti i giorni:
    • Agisci come se avessi gioia e la gioia ti sarà data.
    • Agisci come se avessi amore e l’amore ti sarà dato.
    • Agisci come se fossi sano e la salute ti sarà data.
    • Agisci come se avessi valore ed il valore ti sarà dato.

    E così via all’infinito; potete inventarne quante ne volete; l’importante è AGIRE dopo aver messo davanti a voi l’INTENTO DI CREDERE CHE È POSSIBILE, CHE TUTTO È POSSIBILE. Basta che vi diate il permesso.


    Riferimenti:

    Questo è il pensiero di Omraam Mikhaël Aïvanhov:

    «Qualcuno viene a lamentarsi da me: «Lei ci parla del mondo divino e delle entità luminose con le quali possiamo entrare in contatto tramite il pensiero. Ma quante volte ho provato a fare questo lavoro, però non ho risultati, non sento niente». Il fatto che non abbiate dei risultati non dimostra che le mie parole siano menzognere; a causa dello spessore della materia che vi avvolge, voi non riuscite ancora a percepire la presenza del mondo divino e dei suoi abitanti, che pure esistono, sono reali. Voi non sentite niente, non vedete niente e immaginate che non ci sia niente. Sì, invece, c'è qualcosa, continuate... Eh, sì, dovete perseverare. Via via che fa degli sforzi, il discepolo sente aprirsi una strada davanti a sé, sente ricostruirsi un ponte con le regioni superiori, e comincia a vivere la vita divina. Un giorno, anzi, gli sarà sufficiente concentrarsi per qualche minuto su quelle regioni per sentire subito le benedizioni del Cielo riversarsi su di lui.»

Le librerie



Potete trovare i libri qui o presso queste librerie:



Le librerie



Potete trovare i libri qui o presso queste librerie:


free HitCounter