Quello che per un uomo è “magia”, per un altro è ingegneria. “Sovrannaturale” è una parola inconsistente

(Robert Anson Heinlein)

Dall'introduzione

Dall'introduzione

Pochi giorni fa ero in libreria e mi sono ritrovato a pensare che negli ultimi periodi non riesco più a leggere romanzi, credo di essermi spostato, al di là di quello che svolgo come professione, come in un’altra dimensione anche per quello che riguarda la lettura e la conoscenza che traspare dalle parole stampate e così davanti a una tazza di caffè in compagnia di un’amica mi sono posto una serie di domande sul perché qualcuno dovrebbe decidere di stringere tra le mani il mio libro, iniziarlo e finirlo e passare anche all’azione seguendo ciò che vi ho scritto. Mi è piaciuto fare questa sorta di viaggio dentro al viaggio e così ho pensato di mettere le parole in fila sulla carta e rendere partecipe anche te, caro lettore, (ti chiamerò lettore parlandoti al maschile ma non per intendere un uomo ma qualcuno appartenente al genere umano), renderti partecipe, come ti dicevo, di questa serie di domande che mi sono posto e alle quali ho dato risposta, immaginando a questo punto di essere a un tavolino di un bar seduti uno di fronte all’altro…

Sei pronto? Partiamo per questo viaggio chiacchierato su carta stampata?

  Ho riflettuto chiedendomi a chi mi rivolgo e credo che lo spazio di ‘azione’ del mio parlare sia ampio ma in primis lo faccio con qualcuno che sta cercando; ti immagino come un’anima che già si è avvicinata al mondo che da molti viene definito ‘New Age’, anche se il termine è riduttivo o forse oggi un po’ esasperato, una persona che ha già fatto un minimo di percorso dentro sé e che si pone delle domande, comincia a capire che vi è un’altra realtà che però non conosce e cerca generalmente perché ha un profondo disagio esistenziale, una sorta di difficoltà di vivere, relazioni sentimentali, familiari e lavorative difficoltose e che lo fanno soffrire.

  Credo soprattutto una difficoltà nelle relazioni sentimentali che nasce dal conflitto non risolto con i genitori e che fa scaturire una sorta di dinamica che si ripete nel tempo poiché ha lasciato le sue ferite come pendenti; mi piace credere che nella ricerca di nuovi punti di riferimento, io possa essere qualcuno che ti prende per mano e ti accompagna a vedere questo qualcosa che domina le tue emozioni con occhi diversi, poterti offrire nuovi strumenti di trasformazione per cambiare la tua vita e renderti conto poi, di giorno in giorno, come il passare all’azione abbia fatto la differenza e come tutto muti. Spesso mi sento dire che si ricerca la felicità e io ribadisco sempre che questa definizione ci fa partire col piede sbagliato e so di rivoluzionare e forse dare una sorta di scossa al pensiero comune, ma sono convinto che tu non debba più ragionare in questi termini perché così facendo, ti creeresti una nuova aspettativa.

  La chiave è nella trasformazione di se stessi perché trasformando noi stessi si trasforma la realtà, quella che vediamo e quella che non vediamo, il mondo esterno che non è altro che la proiezione di quello  che pensiamo, sì quello che noi pensiamo del mondo è quello che ci accade nel bene e nel male e quindi la sfida è riuscire a trasformare le nostre credenze più profonde, le abitudini tossiche che ci fanno sempre ripetere le giornate cambiando gli attori, forse, ma non la trama, conducendoci a vivere quelle che chiamiamo le cattive esperienze e quindi voglio starmene qui seduto con te, discorrere su tutto questo e condurti a fare tuoi una serie di trucchi che ti possano portare in maniera chiara, serena, senza stress a raggiungere un vero e definitivo cambiamento.

  Mi piacerebbe molto vederti arrivare tra qualche tempo e sentirti dire: “Sai Giuseppe, mi guardo allo specchio ed è davvero come se avessi nuovi occhi”. Questo è quello che vorrei sentirti affermare e non ti sto dicendo che il tutto avverrà in un istante, no, non voglio mentirti perché l’altro segreto è quello di non avere fretta, altrimenti ti faresti male da solo e avresti anche in questo caso un’aspettativa molto alta, ma questa trasformazione, che sarà lenta, implicherà anche fede e perseveranza e mi piacerebbe pensare di svolgere con te una sorta di allenamento che, di giorno in giorno, permetterà ai tuoi pensieri di lasciarsi plasmare da una nuova onda come fossero rocce in riva al mare. Nessuno possiede la bacchetta magica ed è buona cosa diffidare di chi te ne promette una, ma ti posso assicurare che il cambiamento sarà davvero potente e importante.

  Ricordo ancora l’emozione e lo stupore che provai la prima volta che lessi che se buchi il bozzolo, pensando che così aiuterai la farfalla a uscire, le arrecherai un danno fatale perché non potrà volare, ecco, vorrei che questo passaggio lo tenessi bene a mente per tutta la vita e soprattutto nei momenti in cui crederai che nulla sta accadendo o cambiando.

  Questo viaggio che compiremo insieme prevede di fare chiarezza, di raggiungere un buon livello di consapevolezza su quello che percepiamo di noi, su quello che in un certo senso compone il nostro mondo interiore e qui ne approfitterei per parlarti delle frustrazioni che hanno davvero un ruolo importante. Lo hanno avuto anche per me sia nella mia esperienza personale, di vita ma anche professionale.

  Vorrei ora che tu mi dicessi se ti ritrovi in questi meccanismi che a parer mio ci appartengono ma che spesso non vediamo. Tendiamo in primis a dare la colpa agli altri e al mondo esterno, qualcosa non funziona o noi ci sentiamo in un dato modo, credendo che la colpa di tutto questo provenga dal ‘fuori di noi’, abbiamo delle dipendenze affettive e speriamo e ci attendiamo che sia l’altro a riempire i nostri vuoti, passiamo poi alla frustrazione che arriva dal non realizzarsi nel lavoro o dal vivere con la paura di restare senza soldi, lottare di giorno in giorno facendo i conti e vivendo in una condizione di ristrettezza economica, vivere poi i rapporti in famiglia in modo conflittuale e per estensione anche con la società di oggi perché avvertiamo una totale assenza del senso di appartenenza. Se sei cresciuto con la convinzione di non aver avuto un posto nel mondo, dato in primis da un non riconoscimento della figura paterna, credo tu stia vivendo ancora come se fossi perso, alla ricerca di qualcosa che non identifichi e che ti fa provare dolore e senso di rifiuto o abbandono e di questo avremo poi modo di parlare, perché certe anime si ritrovano sempre in meccanismi sentimentali e relazionali in cui ‘subiscono’ tradimenti, abbandoni… Il senso di appartenenza è di fondamentale importanza per avere un legame e un collegamento col mondo superiore, se non avverti riconoscimento e valore in questo mondo, come puoi pensare di averli o avvertirli in quello superiore? L’Io va costruito in modo armonioso e con grande chiarezza per poter comprendere in cosa consista la vera libertà e il proprio benessere, non puoi sacrificare te stesso pensando di comprendere o dare vita al benessere comune.

  Ogni elemento è perfettamente facente parte di un tutto ed è impensabile non ‘sistemare’ ogni tassello del singolo per poter arrivare a costruire un insieme che ci faccia provare quella sensazione di pace e risoluzione che cerchiamo. Spesso cito Jung quando parlo di questi argomenti perché spiega bene che, se sarai sempre affamato di affetti dagli altri, non costruirai mai il tuo territorio in modo sano, sarai sempre dipendente da qualcuno e non avrai mai una buona capacità critica per capire che sei in balia degli eventi e delle emozioni e non potrai costruirti la tua realtà partendo dal dentro di te. Ti prenderò per mano per portarti a capire le tue dinamiche con la famiglia, i tuoi ‘non risolti’, le tue origini, le tue radici.


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