L importanza degli abbracci nel grembo

     Può darsi che sorprenda molti dei miei lettori l’importanza che do in questo testo alla carenza di abbracci come causa o come agente potenziante di una malattia. 

     Si tenga conto che gli abbracci sono la più primigenia e pristina di tutte le espressioni d’amore. Lo si capisce se si tiene conto che, durante la gestazione, di quando in quando si producono contrazioni di forza modesta e di durata abbastanza lunga. 

     Durano dai 5 ai 15 secondi e si producono a intervalli dai 20 ai 40 minuti. Sono le cosiddette contratture che certi neonatologi chiamano poeticamente l’abbraccio al feto. Non tutte le madri lo sentono, ma è qualcosa che abbraccia il feto per tutta la gestazione. La cosa più sorprendente è che solo col continuo abbraccio delle contratture possono svilupparsi certe parti del cervello del futuro neonato. 

     È possibile che il mancato sviluppo di parte del cervello, se non ci sono abbracci, sia dovuto al fatto che, in loro assenza, l’ossigeno non giunga in modo adeguato al cervello del feto, ed è pertanto anche possibile che le contratture – che al momento della nascita saranno contrazioni – siano solo un modo per stimolare e dinamizzare gli organi che poi il feto, nascendo, dovrà mobilizzare alla svelta. 

     È possibile, ma gli abbracci delle contratture ci sono e da quando incominciamo a sentire ci accompagnano e ci dicono agli uni: ti amo, e agli altri, sfortunatamente: ti rifiuto. E l’abbraccio che rifiuta uccide, compresi i bimbi già nati. Tutti sanno che il cosiddetto marasma, che ha provocato tante morti di bambini, è solo la mancanza di abbracci e carezze.


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