Soldi e lavoro

Il rapporto con il denaro è un rapporto difficile soprattutto per chi non ne ha. 

Le convinzioni di povertà ereditate nella genealogia non sono facili da rimuovere. 

E continua ad accaderci ciò di cui siamo convinti: che il denaro va sempre da un’altra parte. ‘L’acqua va al mare’ si dice.


È difficile da accettare il fatto che il denaro non è altro che il compenso per ciò che noi sappiamo fare ma soprattutto del valore obbiettivo, cioè confrontato con il mondo che ci circonda, che noi diamo alle nostre capacità. 

Di conseguenza non sono molte le persone che cercano di aumentare il loro valore, le loro capacità ed il loro saper fare. In più, generalmente è difficile per queste persone accettare che gli altri siano ricchi. 


Che i ricchi abbiano meritato o no il loro denaro questo fatto viene percepito sempre come una cosa ingiusta. E questa la cosa peggiore che si possa pensare perché così rifiutiamo lo stesso concetto di abbondanza e i soldi non verranno mai a trovarci.

Il discorso è lungo ma si può capire che il segreto di tutto è il nostro allineamento con il nostro potenziale ed i nostri talenti. E su questo bisogna lavorare. Soprattutto quando si è giovani e bisogna scegliere quali studi intraprendere. Ma è ugualmente importante un cambio di mentalità e di giudizio sul mondo e sui ricchi.

Attraverso il lavoro delle Costellazioni familiari è possibile abbandonare queste convinzioni limitanti e iniziare un lavoro di cambiamento e di crescita.


Sentite il pensiero di Hellinger
“Alcune persone disprezzano il denaro, soprattutto chi non ne possiede. Perché non ne hanno? 

Perché lo disprezzano. Non sorprende che il denaro non vada da loro o non voglia restare con loro.

Secondo la tradizione cristiana la povertà renderebbe più felici del denaro. Si dice anche che per un ricco è più difficile entrare in paradiso e che solo i poveri hanno il diritto di andare in cielo.

Ma cosa si aspettano di trovare i poveri in paradiso? 

Denaro, ovvio. 

Al contempo si aspettano che lassù i ricchi diventino poveri. 

Cioè, non rinunciano affatto al denaro , ma fanno poco per ottenerlo, si limitano ad essere poveri.”


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