(Gabriele La Porta)
Se la coscienza di Sé rappresenta il principale elemento che genera e mantiene il senso di unità psicofisica, l’inibizione della coscienza di Sé è il trauma centrale che genera i tre Blocchi Psicosomatici Collettivi: la frammentazione psicosomatica tra corpo, cuore e mente. Descriviamoli in sequenza cronologica funzionale:
In ogni caso il Sé non riesce più ad operare direttamente e si genera uno stato di grande allarme neuropsichico. Al posto del Sé-Re prendono potere degli “io” (personalità) ossia al posto della funzione centrale e globale della coscienza-governatore prendono il comando delle “funzioni PNEI” (psiconeuroendocrine) che offrono strategie geneticamente prestabilite, ossia istintive e automatiche, per reagire alle situazioni pericolose.
Si attivano innanzitutto i due grandi sistemi di sopravvivenza attivo o passivo:
l’asse dello stress: ipotalamo-ipofisi-surrene - l’io dominante-reattivo - (il capo dell’esercito) con i comportamenti attivi di forza e aggressività (mediati da adrenalina, noradrenalina e testosterone) oppure l’inibizione dell’azione o congelamento (freezing) - l’io sottomesso-inibito - (il debole ministro della difesa che firma la resa) con i comportamenti passivi di paura ed evitamento (mediati da serotonina e cortisolo).
In casi meno gravi, in alternativa alle due risposte primarie, possono anche attivarsi risposte funzionali attive come quelle mediate dalla dopamina e dalla vasopressina che, nelle difficoltà, innescano comportamenti emozionali-relazionali di aumento della carica affettiva e sociale - l’io seduttivo-manipolatore – (l’abile diplomatico - consigliere) o risposte passive dove l’ossitocina-serotonina genera l’io timido-dipendente (la moglie fedele, la figlia buona) basato su comportamenti di bontà sottomessa e compromessi affettivi: “farò la brava per essere amata”.
In ogni persona, ma soprattutto nelle persone più mentali o quando la base di forza fisica o emozionale non riesce a sostenere la situazione famigliare o sociale, il Sé cede le redini del governo all’ io controllante-razionale (il “capo” del governo tecnico, l’esperto) che dirige il tutto in modo rigido e strutturato tenendo in gran conto i giudizi esterni famigliari e sociali, o, nel caso di incapacità di controllo, di defaillance e confusione generale il Sé si abbandona all’ io sognatore-estraniato (il filosofo, l’astrologo di corte), che vive di false illusioni, di aspettative, che tendenzialmente crede in ogni sistema che dia speranza e illusioni per il futuro.
Spesso le stesse religioni o le ideologie diventano le basi di questa strategia di sopravvivenza basata sull’estraniazione dalla realtà.
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