Le dinamiche del tradimento parte I
Non si deve desiderare nulla che non si possa realizzare da soli. I vostri più grandi beni sono una libertà. Essa non è in grado di rendere la vostra vita bella, ricca, rispettata, forte e felice agli occhi del mondo intero, ma può solo rendervi liberi. Essa non fa di te il padrone delle cose, ma il padrone di te stesso

(Cartesio)

Il tradimento 1

Il tradimento 1

Nella nostra vita ci capitano spesso situazioni che ci destabilizzano e di cui non capiamo la ragione.

Dentro di noi ci sono delle ferite emotive che richiamano nella vita queste situazioni. 

Lo scopo è di liberarcene. Se tutto ha un senso e l’Universo si evolve, evidentemente questa evoluzione va verso un’armonia e una risonanza fra tutti gli essere viventi e non viventi.
Nelle dinamiche familiari accadono degli episodi che infrangono questa armonia (per esempio un ‘lutto non elaborato’ a seguito di una morte o di una separazione di coppia o di un cosiddetto tradimento che a sua volta crea la separazione). 

Se i nostri genitori non ‘riparano’ quell’evento che ha creato la disarmonia, un discendente si prenderà il compito di sanarla. Se per esempio un genitore è stato abbandonato da piccolo, dovrà risolvere questa memoria di abbandono. In caso contrario la erediterà qualche figlio o nipote…

Generalmente poi nei rapporti padre-figlia si verifica spesso che la figlia non si è sentita amata dal padre. A lei resterà quella che si chiama domanda infinita di vita (di amore, affetto….) ed andrà a cercarla nelle relazioni che avrà da adulta idealizzando l’amore e trasformandolo in una favola che non si realizzerà mai. 

Se tutte le sofferenze che si vivono in questo modo non vengono lette attraverso la ‘chiave’ esposta prima e quindi non vengono risolte, la figlia ripeterà sempre le stesse esperienze finchè non risolve il conflitto (chiamata generalmente ‘sequenza emozionale non conclusa’).

Prendiamo l’esempio del tradimento.
La persona che vive questa ferita incontrerà nella vita situazioni in cui si sentirà spesso tradita. 

Ciò nasce dalla paura derivante dal conflitto non risolto. La conseguenza è, che se la sequenza emozionale non viene trasformata, la paura diventa ‘la profezia che si autoavvera’ ed il tradimento è la logica conseguenza. In realtà il tradimento non esiste. Non esiste come concetto. 

E` solo una nostra interpretazione della realtà (un po` distorta). Infatti non esiste nella coppia adulta dove la relazione e l’amore non sono più idealizzati. Questo non significa che ad uno o a entrambi i partners non capiti una situazione simile. 

Ma, generalmente, in una coppia matura questo non viene vissuto come tradimento. Starà ai due partners, se necessario, elaborare quanto successo. Ma se pensiamo al concetto di coppia che caratterizza la nostra cultura (l’amore perfetto, la fedeltà perfetta, la comprensione perfetta, la comunicazione perfetta) allora il tradimento diventa vivo e sentito anche quando non si realizza.

Ma vediamo più in profondo:
quante donne (e uomini) non sopportano che il proprio partner guardi un’altra donna (uomo). Ogni piccola manifestazione di affetto del nostro partner verso un’altra donna (uomo) come viene vissuto? e non fa venire subito la paura del tradimento? 

Pensateci. 

Se questo è vero si è in pieno nel conflitto e se non superiamo queste paure con un buon lavoro di crescita personale, il tradimento diventa inevitabile perché la vita spinge verso l’armonia e la risonanza fra tutti gli esseri e quindi verso la guarigione di questa ferita. 

Che non si risolve trovando uomini che non tradiscono (che non si troveranno finchè non superiamo il conflitto) ma capendo che il problema è dentro di noi e sta a noi risolverlo. 

In un caso concreto di tradimento, come in tutte le situazioni dolorose che ci capitano nella vita, non dobbiamo trarre subito delle conclusioni e colpevolizzare il partner ma chiederci: qual è il senso di quello che ci è capitato? 

Cosa devo capire di me che ancora non mi è chiaro? Arrivare alla separazione solo a causa di un tradimento potrebbe farci perdere una persona importante con la quale invece potremmo realizzare una bella relazione per cui la fuga è sconsigliata. 

Prima bisogna guardare dentro se stessi e poi, se ci sono le condizioni, avviare un dialogo ‘empatico’ col proprio partner.
Dopo ha senso la separazione.
E l’elaborazione del lutto altrimenti l’esperienza sarà stata inutile


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