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Comprendere la malattia attraverso la coscienza e l’immaginazione

Le Cinque Leggi Biologiche scoperte dal dott. Hamer per me sono state una vera rivelazione.
Non si tratta solo di una teoria affascinante, ma di qualcosa che ho potuto verificare direttamente sulla mia pelle, nella mia stessa patologia.
Oggi riesco a percepire con chiarezza – quasi in tempo reale – il collegamento tra un conflitto interiore e la reazione del mio corpo.

Questa consapevolezza è diventata uno strumento potentissimo: mi permette di individuare il conflitto, portarlo alla luce e lavorarci sopra.
E, cosa ancora più sorprendente, i risultati sono quasi sempre immediati.

Il ruolo della tensione emotiva

Come spiego spesso nei miei corsi, la recidiva della malattia – il tornare ciclicamente a vivere certi sintomi – è quasi sempre legata all’incapacità di abbassare la tensione emotiva.
Quando non riusciamo a lasciar andare, il corpo continua a reagire, a rimanere in uno stato di allerta, e quindi di squilibrio.

Per questo, nel caso di tensioni leggere (quelle che magari non portano a una malattia grave, ma comunque logorano il sistema giorno dopo giorno), insegno diversi strumenti per alleggerire la tensione.

Il primo passo, però, è rendersene conto.
Sì, perché spesso nemmeno ci accorgiamo di essere sotto tensione.
Eppure anche una tensione minima, se vissuta costantemente, lascia il segno: drena energia, abbassa l’umore, e mina il nostro equilibrio fisiologico.

Conflitti importanti e malattie gravi

Nei casi in cui, invece, parliamo di malattie importanti – quelle legate a conflitti profondi e persistenti – il lavoro cambia.
Come ripeto spesso: o si riesce a risolvere il conflitto all’origine, oppure bisogna dargli un senso, accettarlo, trasformarlo.

E anche se questo sembra un passo difficile, a volte può avvenire nei modi più inaspettati.

La paura che guarisce

Qualche settimana fa, parlando con una mia cliente che aveva affrontato una malattia importante, è emerso qualcosa di molto potente:
la guarigione può iniziare anche quando accade proprio ciò che temiamo di più.

Quando quella paura che ci ha tenuto in conflitto per anni si manifesta davvero… e ci rendiamo conto che non ci ha distrutti, ma che possiamo attraversarla, la tensione si scioglie.
Il conflitto si disarma.

Il potere dell’immaginazione

Da questa esperienza ho tratto una riflessione importantissima:
uno strumento efficace per sciogliere il conflitto può essere proprio l'immaginazione.

Perché il nostro cervello, come dimostrano le neuroscienze, non distingue tra ciò che viviamo nella realtà e ciò che viviamo intensamente con l’immaginazione.

Se immaginiamo vividamente che accade proprio la cosa peggiore… e vediamo che, tutto sommato, “non succede nulla di catastrofico”, il cervello molla la presa.
La paura si alleggerisce.
E quando la paura cala, il conflitto si attenua.
Ed è proprio in quel momento che inizia la guarigione.