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Gramsci e il 25 aprile

La Libertà come Faro - Riflessione sul 25 Aprile

La Festa della Liberazione: una luce che interroga

«Poche mani non sorvegliate tessono la tela della vita collettiva,
mentre la massa ignora, perché non se ne preoccupa»

- Antonio Gramsci

Il monito nascosto tra le righe

Quella di Gramsci non è una semplice osservazione, ma un campanello d'allarme:
la libertà è un muscolo che si atrofizza se smettiamo di usarlo. Quelle "poche mani" sono:

  • ✅ Chi ci sussurra «tanto non possiamo cambiare nulla»
  • ✅ Chi ci distrae con piccole emergenze quotidiane
  • ✅ Chi vende sicurezza in cambio di diritti

COVID e fascismi invisibili: lo specchio di Gramsci

Durante la pandemia, molti non colsero il legame tra:
👥 Il fascismo storico e 📱 Le derive autoritarie moderne.

Non per ignoranza, ma perché è più comodo delegare:
Prenditi tu la responsabilità, io ti darò un po' di pace.

La libertà è uno sguardo (non uno slogan)

1️⃣ Fatti domande scomode

«Chi decide cosa è "necessario" per me?»

2️⃣ Cerca i nuovi fascismi

Non cercarli nelle uniformi, ma:
🔍 Negli algoritmi che controllano
🔍 Nelle leggi che dividono
🔍 Nelle parole che disumanizzano

Il faro della libertà

Gramsci ci ricorda che la libertà è come un faro costiero:

  • 🌊 Non salva chi rifiuta di nuotare
  • 👁️ Non guida chi chiude gli occhi
  • 💡 Brilla solo per chi osa guardare l'orizzonte

Il miglior modo di celebrare il 25 Aprile?

Dalla paura di essere liberi davvero.

❤️