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1° e 7° chakra

Cosa ci suggerisce questo grafico?

Come si può vedere, ho collegato i punti opposti: 1-7, 2-6, 3-5, mentre il 4 rimane solo al centro, il cuore.

La prima considerazione che mi viene da fare è:

Il 1° e il 7° chakra, nella mappa dei talenti, rappresentano il lavoro.

Qual è il senso?

Direi che il senso è che la vita ci spinge ad agire, primo per andare oltre i nostri conflitti e liberarci, secondo per evolverci e per rendere il mondo migliore.

Il lavoro esprime proprio questo concetto ed è legato alla sopravvivenza, per cui, se vogliamo vivere bene e sentirci sicuri nella nostra vita, dobbiamo sviluppare la nostra capacità di saper fare; così possiamo realizzarci nel lavoro e creare qualcosa di importante per noi ma non solo per noi.

L’illuminazione come integrazione, non fuga

Nel Buddhismo, l’illuminazione non è un abbandono del mondo materiale, ma una trasformazione della percezione di esso. Un Buddha o un Bodhisattva agisce nel mondo con compassione, radicato nella saggezza.

  • Il primo chakra richiama l’importanza di non disprezzare la materia: il corpo, le relazioni, le azioni concrete sono veicoli per esprimere la compassione e migliorare il mondo.
  • Il settimo chakra rappresenta la "luce" della saggezza che guida ogni azione, evitando attaccamento o ignoranza.

Il collegamento tra i due potrebbe quindi simboleggiare che la pratica spirituale autentica non è evasione, ma un agire nel mondo informato dalla consapevolezza.

Non-dualità e interdipendenza

In molte scuole buddhiste (specie nel Mahayana e nel Vajrayana), si insiste sulla non-separazione tra samsara e nirvana, tra mondano e spirituale. Il legame tra primo e settimo chakra potrebbe riflettere proprio questa visione:

  • La materia (primo chakra) non è un ostacolo, ma il terreno in cui si manifesta lo spirito.
  • Lo spirito (settimo chakra) non è un rifugio astratto, ma la sorgente che dà significato all’azione nel mondo.

Questo è coerente con l’idea del Bodhisattva, che rinuncia al nirvana finale per restare nel mondo e alleviare la sofferenza.

Energia e pratiche di trasformazione

In alcune tradizioni tantriche o yogiche, il risveglio dell’energia (kundalini o tummo) parte dal primo chakra e sale verso l’alto, ma il percorso completo richiede che l’energia "purificata" ritorni a informare la materia. Questo ciclo simboleggia:

  • L’illuminazione non è una fuga dal corpo, ma una trasfigurazione della realtà ordinaria.
  • La spiritualità autentica richiede di portare la saggezza nella quotidianità, trasformando anche gli aspetti più "terreni" dell’esistenza.

Conclusione

  • Lavorare sulla materia (primo chakra) è essenziale, poiché il Buddhismo enfatizza l’etica dell’azione (karma) e la compassione attiva (karuna).
  • Lo spirito (settimo chakra) è la bussola che evita di cadere nell’egoismo, nell’attaccamento o nel nichilismo.

Senza radicamento, la spiritualità rischia di diventare evasione; senza saggezza, l’azione nel mondo diventa cieca.

In sintesi: sì, il collegamento tra i due chakra può essere letto come un invito a integrare saggezza e azione, trascendenza e impegno concreto, in linea con l’ideale del "risveglio nel mondo" proposto dal Buddhismo Mahayana.