Nei tempi antichi, la Magia ed il Misticismo erano insegnatI simultaneamente e con uguale enfasi nelle Scuole che formavano i Sacerdoti, perché questi due concetti hanno sempre costituito dei Fondamenti estremamente importanti della Scienza Ermetica e continueranno ad esserlo ugualmente nell’avvenire

(Franz Bardon)

Il riconoscimento

Il riconoscimento

    ‘In tutte quelle famiglie in cui il padre riconosce il figlio dandogli il suo nome, avviene un atto sacro. Pensate al profondo significato di questo atto: 

     il padre si riconosce nel figlio e il figlio si riconosce nel padre. 

     Cosa rappresenta nella vita il riconoscimento del padre? 

     Rappresenta tutto. 

     Se tuo padre ti ha riconosciuto pienamente e incondizionatamente, tu hai il tuo posto nel mondo; sai chi sei e sai di avere pieno diritto di esistenza; sai che sei parte di una famiglia e questo ti dà una grande forza. 

     Adesso proietta il discorso al di fuori della famiglia fino ad arrivare al momento in cui questo riconoscimento ti viene dato da Dio. 

     Ti sarà chiaro che non è Dio che ti dà questo riconoscimento ma sei tu che lo dai a te stesso, quando riconosci dentro di te la tua essenza divina. 

     Allo stesso tempo il nome ti identifica e ti distingue da tutti gli altri. 

     Ecco, questo è il significato del quinto piano dei corpi sottili e il corrispondente corpo dell’uomo viene chiamato manas. Credo che ti sia chiaro e quindi non c’è bisogno di aggiungere altro.’

Nelle VALIGE TRANSGENERAZIONALI troviamo la DEVALORIZZAZIONE "non so quale sia il mio posto" (Salomon Sellam)



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Ci sono memorie di bambini 'non riconosciuti'

Bambini morti per aborto, bambini morti piccoli, bambini rifiutati o abbandonati, allontanati dalla famiglia.

Un bambino non riconosciuto dal padre cercherà per tutta la sua vita, finchè non risolve la memoria,  un 'riconoscimento' dagli altri e si sentirà sempre svalorizzato e privo di un posto in famiglia, nel mondo e nell'Universo.


Sentiamo il pensiero di Aïvanhov sul riconoscimento divino (Pensiero del 17 marzo 2019)

«S'incontrano persone che dicono di avere la fede e di praticare una religione. 

Va benissimo, ma allora perché sono sempre così deboli e vacillanti? Perché credono di dover cercare Dio da qualche parte, lontano, in quello che chiamano “il Cielo”. Non sanno che in realtà Dio è dentro di loro, non solo nella loro anima e nel loro spirito, ma in ogni particella del loro corpo.
È importantissimo che prendiate coscienza della presenza di Dio in voi! Il solo pensiero di quella presenza che dimora in voi introduce l'ordine, l'equilibrio e l'armonia in tutto il vostro essere. Anche se non siete ancora molto saldi, anche se talvolta vi fanno visita i turbamenti e commettete degli errori, finché manterrete la consapevolezza di quella presenza, voi avanzerete condotti da una guida sicura.» (Omraam Mikhaël Aïvanhov)




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