Agire non agendo

Agire non agendo

Quando si deve stare in ascolto e non farsi domande

Se la mente interferisce distrugge tutto

Ricordo una donna che pochi giorni dopo la Costellazione mi telefonò e mi chiese: "Sono passati diversi giorni (3 se non ricordo male!) e non è successo ancora niente."

Le risposi: "le forze sottili agiscono senza che noi possiamo sapere come. Se tu impedisci loro di agire speri che possa succedere qualcosa?"

Hellinger lo spiega magistralmente

Agire non agendo

La discrezione - Hellinger

Dopo la costellazione per un bambino autistico:

PARTECIPANTE: Quando lì si stava gridando in quel modo, si disse che questa è la strada per uscire dall’autismo. Significa che il bambino potrebbe guarire? 

HELLINGER: Con me si deve ascoltare molto bene. Io ho detto: “Questo è l’eruzione dall’autismo. Abbiamo potuto costatarlo qui. Quel che ora succede realmente, questo io non lo posso sapere. Quindi, se qualcuno chiede come te adesso: ”Ma aiuterà veramente?”, cosa succede nella tua anima? Sei in sintonia o hai interrotto il movimento? 

PARTECIPANTE: Quindi, se io chiedo, non sono in sintonia?

HELLINGER: Precisamente. Ma la domanda non solo avrà effetto sulla tua anima, ma avrà effetto anche sul sistema del cliente. Questo tipo di curiosità irrompe anche nel movimento dell’anima. Per questo è tanto importante astenersi, astenersi completamente.

Anche a me piacerebbe sapere, come sta il bambino. Mi stava a cuore. Tuttavia non oso fare una cosa del genere. Ogni qual volta vogliamo raggiungere qualcosa di preciso nel lavoro di psicoterapia o con l’assistenza sociale o negli orfanotrofi – nel momento stesso che ci prefiggiamo un obiettivo preciso, va male. Va male, perché noi ci mettiamo al posto di un movimento superiore. Forse vogliamo anticiparlo, vogliamo estorcere qualcosa. In quel momento perdiamo il contatto con le forze superiori. Quel che ci guida, questa grande anima, ha in mente qualcosa di più grande rispetto a noi. Se noi ci affidiamo a lei, raggiungiamo molto di più di quel che abbiamo osato immaginare. 

Nella psicoterapia e negli orfanotrofi si chiede: Cosa è successo ora? Perché questo e quest’altro? Questo disturba i movimenti dell’anima, indebolisce. Mentre se siamo semplicemente presenti, presenti in sintonia, questo irradia immediatamente. Dietro questo agisce una forza più grande. I cinesi dicono:

Agire non agendo. 

Io mi astengo sempre dall’agire. Così ad un tratto mi sovviene una frase o il prossimo passo. Ed è quello che io assecondo. Ma non so, dove ciò mi porta. Poi aspetto di nuovo un po’ e così, passo dopo passo, qualcosa prende forma. Non possiamo mai intuire prima quello che accade.

Tu ti devi immaginare: Così come qui i rappresentanti percepiscono immediatamente quello che succede nella famiglia, così la famiglia percepisce immediatamente ciò che accade qui. Quindi le soluzioni che noi troviamo qui, ricadono direttamente sulla famiglia.

Riguardo a questo è successo una storia in Colonia. Una volta lì c’erano degli Heinzelmännchen (folletti). Lavoravano meravigliosamente in silenzio – fino a quando una donna volle sapere, cosa accadeva esattamente. Così tutto finì. Questo è un bel paragone. Qui succede esattamente la stessa cosa.

Questa massima discrezione è sempre piena di rispetto. Questo rispetto sorregge qualcosa nell’anima. Schiude uno spazio. Mentre ponendo una domanda, l’anima si ritira. “E questo adesso cosa vuole da me?” Ma nessuno chiede, cosa vuole il sole da me. Semplicemente splende. E per questo io mi faccio illuminare. Come? Senza porre domande.

 


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